Addormentarsi in 30 minuti o meno; non svegliarsi più di una volta durante la notte; dormire per la gran parte del tempo trascorso a letto (almeno l’85%); stare svegli per 20 minuti o anche meno dopo essersi inizialmente addormentati.
Queste le 4 regole fondamentali per un sonno ottimale, secondo la statunitense National Sleep Foundation, pubblicati sulla rivista Sleep Health. Ma quanti di noi ci riescono?
D’altronde, l’insonnia è un vero e proprio disturbo del sonno che, stando ai dati, è molto diffuso tanto che oltre 9 milioni di italiani soffrono di insonnia cronica e oltre il 45% della popolazione soffre di insonnia acuta o transitoria.
Secondo un sondaggio dell’Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (condotto su un campione di 900 persone), 7 italiani su 10 manifestano disturbi del sonno, mentre 4 su 10 hanno difficoltà ad addormentarsi; 3 su 10 hanno diversi risvegli durante la notte e 2 su dieci si svegliano sempre molto prima della sveglia.
Insomma, dormire bene sembra essere diventata cosa da pochi privilegiati.
Lo stress e l’ansia sono le cause più comuni dell’insonnia ma, spesso, concorrono anche alcuni fattori di carattere fisiologico, ad esempio lo squilibrio ormonale può essere tra le cause prime dell’insonnia e può coinvolgere svariati ormoni; ad esempio, lo sviluppo di insonnia nelle donne che entrano in menopausa è un’esperienza piuttosto comune e si deve principalmente ai mutamenti osservati nei livelli di estrogeni e progesterone.
La mancanza di sonno è ormai associata a malesseri che interessano il cuore ed il tessuto cerebrale così come la scarsa lucidità mentale, la fertilità , ma anche a problemi di obesità . Secondo degli studi, infatti, chi dorme poco brucia poche calorie, è più tentato a mangiare durante il giorno e cibi più ipocalorici.
Naturalmente è sempre meglio rivolgersi al proprio medico per una valutazione generale sullo stato di salute, ma possiamo chiedere supporto a semplici rimedi naturali che alleviino leggermente i disagi.