“Come aumentare il seno” è il dilemma che moltissime donne si pongono ogni mattina quando si mettono davanti allo specchio. Probabilmente dopo aver provato ogni stratagemma, dagli abiti che risaltano il seno, agli esercizi fisici per ingrossarlo, alcune arrivano alle drastica decisione di rivolgersi ad un chirurgo plastico per un intervento di mastoplastica additiva.
Questo non riguarda solo le donne che hanno di natura un seno piatto, ma anche chi, dopo l’allattamento o a seguito di un drastico dimagrimento, si ritrova con il seno svuotato. La mastoplastica additiva permette di aumentare il volume e migliorare l’aspetto del seno tramite l’inserimento di una protesi in ciascuna mammella.
Le protesi possono avere forma e dimensioni variabili a seconda delle esigenze della paziente; ovviamente, starà al chirurgo indirizzare la donna verso la misura più indicata al suo fisico, tenendo conto dell’altezza e del peso corporeo.
Generalmente le protesi sono in silicone, ma vengono spesso utilizzate anche quelle in poliuretano, che garantisco un post operatorio meno gravoso perché non rischiano di spostarsi.
Le forme possono essere: ovoidale, molto simile al seno naturale o rotonda. Il peso della protesi varia a seconda della loro grandezza, per esempio un impianto da terza misura pesa circa 250 grammi.
Come aumentare il seno: effetti collaterali della mastoplastica additiva
La mastoplastica additiva è un intervento ritenuto a basso rischio ma resta comunque un’operazione chirurgica e pertanto ha i suoi rischi e possibili complicanze. L’intervento dura circa un paio d’ore e avviene in anestesia totale, pertanto, prima di essere sottoposta alla mastoplastica, la paziente dovrà eseguire una serie di esami del sangue, l’Ecg e una vista anestesiologica.
Per ridurre le complicazioni e per la buona riuscita dell’intervento, il post operatorio è fondamentale. Nei primi giorni dopo l’operazione i dolori saranno abbastanza forti e sarà necessaria l’assunzione di antidolorifici che aiutino a sopportarli. Si consiglia, almeno per i primi 10 giorni, il massimo riposo, rimanendo stese quanto più possibile e a braccia conserte, questo per non aggravare il dolore. Fin da subito sarà necessario indossare un reggiseno post-operatorio che manterrà ben fermo il petto.
Nel primo mese dopo l’inserimento delle protesi è vietato alzare le tapparelle, portare borse e guidare perché sono attività che interessano intensamente i muscoli pettorali. In più non è possibile lavarsi i capelli da sole perché è opportuno non alzare le braccia sopra la testa. Trascorso il primo mese, durante il quale vi sarete riposate e avrete approfittato per farvi servire e riverire, alla visita medica di controllo vi verranno rimosse le suture e potrete, se il medico avrà riscontrato un buon decorso operatorio, riprendere le normali attività. Dopo 2 mesi potrete ricominciare a fare sport.
Questi accorgimenti sono fondamentali per evitare che le protesi si spostino e appaiano troppo alte. L’intervento può avere alcuni effetti collaterali, soprattutto legati alle protesi, che vi verranno largamente spiegati dal chirurgo prima di firmare il consenso informato.
Vediamo quali sono le possibili complicazioni della mastoplastica additiva.
Cattiva contrattura capsulare
La cattiva contrattura capsulare, che avviene circa il 10% delle volte. Normalmente, durante il processo di guarigione l’organismo forma una capsula attorno alla protesi, se questa capsula si contrae potrebbe restringere l’impianto e facendo diventare il *seno duro* e potrebbe comportare l’esigenza di sostituire le protesi.
Rottura della protesi
La rottura della protesi con la conseguente formazione di tessuto cicatriziale nel seno.
Malattia di Mondor
La Malattia di Mondor, ovvero la formazione di un coagulo di sangue in una vena sotto il seno che causa un cordone sottocutaneo dolente. La malattia di Mondor ha una percentuale di incidenza intorno al 2-3% ed è riscontrata alla prima visita di controllo.
Perdita di sensibilità del capezzolo
La perdita di sensibilità del capezzolo può avvenire nel 15% dei casi. In ogni caso non c’è da spaventarsi se inizialmente il seno pare privo di sensibilità: potrebbe volerci molto tempo prima di tornare alle normali condizioni. Altri rischi possono essere legati all’intervento, come un eccesso di sanguinamento o un’infezione, proprio come potrebbe accadere in altre operazioni chirurgiche.
Mastoplastica additiva: quando farla?
Ogni donna, prima di sottoporsi ad una mastoplastica additiva dovrà valutare attentamente il proprio caso, sempre con l’aiuto di un chirurgo competente. L’intervento può essere eseguito a qualsiasi età, comunque non appena le mammelle hanno completato il loro sviluppo. Solitamente si sottopongono alla mastoplastica donne che sono affette da atrofia o ipotrofia mammaria, ovvero quando il seno non è sviluppato o lo è poco.
Questo può avvenire per costituzione oppure dopo una gravidanza o una perdita di peso davvero drastica, quando insorge il problema del seno cadente. Per questo motivo, alcune aziende sanitarie, inseriscono la mastoplastica additiva tra gli operazioni di ricostruzione post intervento bariatrico.
Con la mastoplastica additiva è possibile correggere anche alcuni difetti che incidono sostanzialmente sull’estetica del petto, come il seno tuberoso, senza dimenticare le donne che hanno subito l’asportazione del seno a causa di un tumore alla mammella e che possono ritrovare un po’ di speranza e gioia nel guardarsi allo specchio.
La mastoplastica additiva è un intervento economicamente impegnativo con costi abbastanza alti. I prezzi possono variare da 5000 euro fino a raggiungere anche i 10.000 a seconda della clinica a cui ci si rivolge, al tipo di protesi da impiantare e se si intende unire l’intervento di mastoplastica additiva ad una mastopessi, ovvero un lifting del seno, indicato soprattutto per le donne che hanno il seno svuotato e quindi molta pelle in eccesso.
La mastoplastica additiva non è un intervento semplice, né dal punto di vista del post operatorio che da quello economico, ma non bisogna sottovalutare che il seno, per una donna, è un punto di forza e motivo di autostima, pertanto se questo intervento di chirurgia plastica dovesse essere un modo per farvi stare meglio ed essere più sicure di voi stesse…allora perché no? Altro intervento che può aiutare a migliorare l’autostima eliminando inestetismi spesso imbarazzanti è quello per eliminare la cellulite o le smagliature.