I segreti per una frittura più leggera e digeribile

In estate non si deve necessariamente rinunciare ai cibi appetitosi e demonizzare la frittura. Quando il fritto è realizzato magistralmente e con criterio, supera qualsiasi luogo comune. Ecco dei consigli utili per preparare una frittura sana e digeribile

I segreti per una frittura più leggera e digeribile

Proprio nella stagione estiva, quando in tavola dovrebbero spadroneggiare insalate e i telegiornali esortano ad un consumo di cibi light contro l’afa estiva, la gente si scatena ancor di più a friggere e/o consumare alimenti fritti. Vuoi per una prova-bikini fallita, vuoi per un eccesso di golosità, fatto sta che fra giugno ed agosto si nota un tripudio di patatine fritte, fiori di zucca impastellati e fritto misto di pesce.

Al fine di non rinunciare al piacere dei tanto amati cibi fritti, si può ricorrere a dei semplici accorgimenti che aiuteranno gli amanti della frittura a consumare con razionicio delle pietanze fritte con criterio e non dannose per la salute del nostro fegato. Qui di seguito alcuni consigli per realizzare un fritto non nocivo e al tempo stesso gustoso.

Bandite a priori il consumo di fritture realizzate dalla maggior parte dei ristoranti, visto e considerato che non si può escludere un riutilizzo sconsiderato degli oli, quando sono da considerarsi a tutti gli effetti da buttare e possono sviluppare tossine.

Quella indubbiamente più affidabile è la frittura fatta in casa, a patto e condizioni che venga fatta rispettando la qualità degli ingredienti e che l’olio utilizzato per la frittura sia idoneo alle alte temperature. L’ideale è friggere usando dell’olio extravergine d’oliva, poiché contiene più antiossidanti, ha maggiore resistenza alle alte temperature e possiede un elevatissimo punto di fumo (ovvero il grado in cui l’olio passa dallo stato liquido al gassoso, generando i nocivi perossidi e radicali liberi). Segue l’olio di semi, ma solo se monoseme, come quello di arachidi.

Per ottenere una frittura che non appesantisca il nostro apparato gastrointestinale nella stagione estiva, occorre realizzare un fritto croccante e rapido. Contrariamente a ciò che si possa pensare, un alimento fritto è più salutare del noto ragù di carne: infatti il suddetto condimento viene sottoposto ad alte temperture per dei tempi di cottura più lunghi rispetto ad un fritto misto di pesce fresco.

La tanto amata ed appetitosa “crosticina” tipica del fritto è un ottima protezione anti-colesterolo: difatti, nel corso della frittura, impedisce ai grassi dell’olio di impregnare l’alimento che si sta friggendo.  Questo spiega perché la frittura non croccante, oltre che poco piacevole per il palato, è anche più pesante da digerire.

Sono fondamentali anche i tempi di cottura. La temperatura dell’olio deve essere elevata ma, al tempo stesso, compatibile con la durata della cottura. I cibi che cuociono in breve tempo (perché magari sono già precotti) possono essere tranquillamente fritti a 190° C.  I cibi che invece richiedono un tempo maggiore (5-6 minuti o più) vanno fritti a 160-170° C. A fine frittura l’alimento deve risultare dorato esternamente al punto giusto e, chiaramente, cotto all’interno. La temperatura idonea e più salutare è quella che consente di ottenere entrambi i risultati.

Per non compromettere eventuali diete dimagranti non bisogna necessariamente evitare del tutto il consumo di cibi fritti. Basta farne un consumo moderato. Visto che piace particolarmente, di tanto in tanto possiamo concederci una salutare frittura che non metta k.o. il nostro organismo col caldo soffocante estivo.

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