Anoressia nell’adolescenza: come riconoscerla

L'anoressia nell'adolescenza è un problema che dilaga sempre di più. Ecco come riconoscerne i primi segnali e come intervenire

Anoressia nell’adolescenza: come riconoscerla

In questi ultimi anni abbiamo molto sentito parlare di anoressia nell’adolescenza e bulimia, che sono tra le cose da tenere più sotto controllo nei nostri ragazzi, abituati ad avere davanti agli occhi ideali di bellezza scheletriche e sono portati a pensare che più si è magri e più si è belli. Nulla di più sbagliato.

Dobbiamo sapere che l’anoressia è visibile ed a volte davvero impressionante. Negli ultimi tempi siamo stati bombardati da immagini di persone anoressiche e per lo più sappiamo che è il rifiuto psicologico del cibo; ma cos’è in realtà?

Anoressia nell’adolescenza: sintomi

Negli anni gli studi psicologici sull’anoressia e i disturbi dellalimentazione hanno fatto passi da gigante ed oggi per un genitore è molto più facile riconoscerli in tempo e fare qualcosa per aiutare i ragazzi che soffrono di questi disturbi. La forma più comune di anoressia è quella nervosa che si presenta nella stragrande maggioranza dei casi nell’adolescenza.

Quasi sempre una ragazza, ma anche ragazzi ultimamente, spesso descritta come perfettamente inserita, non problematica e senza nessun apparente problema inizia una dieta a causa di un effettivo o ritenuto sovrappeso di qualche chilo. Però la dieta non viene poi interrotta al raggiungimento del, peso ideale e questa dieta viene protratta finchè non si ci trova ben al di sotto del peso ottimale della persona.

Solitamente si assiste ad una evoluzione in fasi: la riduzione dell’apporto di cibo si stabilisce con lentezza e la ragazza lamenta gastriti e mancanza di appetito. Poi si presentano periodi di apparente stabilità e di equilibrio, dove sembra che la fase del dimagrimento fosse solo di passaggio e i genitori tendono ad incitare la ragazza o il ragazzo a mangiare: questo non fa che rafforzare la loro voglia di dimagrire ed il desiderio di supremazia sul corpo. L’ultima fase è quella della depressione, dove i ragazzi subiscono un grave ritiro sociale e spesso inizia anche l’assunzione di vari lassativi.

Anoressia nell'adolescenza: come riconoscerla

Anoressia nell’adolescenza: cause

Le cause dell’anoressia non sono ancora del tutto chiare, infatti possono essere molteplici. Alcuni tratti della personalità che accomunano gli anoressici sono una scarsa stima di sé stessi, asocialità, e una tendenza al perfezionismo. Questi soggetti si rivelano spesso buoni studenti ed ottimi atleti.

Ricerche effettuate sulle caratteristiche biochimiche dei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare hanno rilevato che i neurotrasmettitori “serotinina” e “noradrenalina” sono presenti in numero minore in coloro che soffrono di anoressia, caratteristica che li avvicina a coloro che soffrono di depressione.

E’ opinione comune che i media abbiano un ruolo cruciale nell’insorgere di questo disturbo. Infatti i ragazzi tendono ad idolatrare ed emulare i loro beniamini del piccolo schermo e delle riviste di moda, e si instilla a livello inconscio nella persona la necessità di apparire sempre più magri, infatti l’anoressico si vede sempre grasso.

Una terapia psicologia è sempre la migliore soluzione e, cari genitori, non serve forzare o arrabbiarsi con i figli affinchè mangino, provate invece ad essergli amici ed a scoprire il perchè di questa condizione prima di fare qualsiasi cosa.

Anoressia nell'adolescenza: come riconoscerla

Anoressia nell’adolescenza: come comportarsi

Per fortuna la maggior parte degli effetti collaterali che hanno colpito gli anoressici si sono rivelati reversibili alla loro guarigione. E’ fondamentale che il disturbo sia diagnosticato e curato tempestivamente; questi disturbi vengono curati con maggior successo quando diagnosticati sul nascere.

Alcuni pazienti possono essere curati a domicilio, altri devono ricorrere al ricovero per bloccare la pericolosa perdita di peso. la cosa principale da fare in questi casi è fornire al ragazzo un supporto psicoterapeutico necessario per affrontare non solamente l’anoressia in se, ma anche alcuni disturbi latenti, legati a questo disturbo alimentare. Spesso si ricorre ad una terapia cognitivo-comportamentale per correggere alcune convinzioni e comportamenti errati del paziente, a volte si interviene con la terapia sistemica.

La terapia di gruppo o familiare viene anche utilizzata al fine di poter rendere partecipi gli altri familiari delle proprie problematiche. Solo uno psichiatra è in grado di prescrivere i farmaci appropriati per la cura. Infine sarà necessario rivolgersi ad un dietologo che prescriva la dieta appropriata. E’ fondamentale però non forzare la mano ai nostri figli per nessun motivo: non faremo altro che aumentare la smania di controllo sulla propria persona che già li ha portati a trovarsi in questa spiacevole condizione.

La cosa più importante è che l’anoressia, come la bulimia, sono condizioni curabili e l’amore di un genitore può e deve fare la differenza che in questi casi sono la vita o la morte, perchè è quello a cui va incontro una persona anoressica se non viene aiutata.

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